Share

…e niente, confermata l’equazione: la buona politica sta al Molise come la polvere sta agli occhi. E si evidenzia la pochezza di certi personaggi che ancora una volta recitano a braccio, tanto per apparire, non certo per essere.   A spese di noi altri, provano a imbastire una difesa delle malefatte invocando la legge per procurata istigazione da parte di cittadini che, giustamente incazzati, gli rivolgono delle domande su Facebook. Roba da pazzi!   Mi chiedo: se ne salva qualcuno che ragiona con la propria testa (e ciò non è cosa da poco di questi tempi)?   Un fatto è certo:  le persone perbene, libereLeggi

Share

Share

Nove lunghi e tormentati anni di perplessità. 1)Anche se fossero provate le lesioni (e anche su questo vi sono grandissime contraddizioni dell’apparato probatorio), sono consistite ad avviso dei giudici in due schiaffi e una spinta. 2) C’è una sentenza definitiva che accerta la colpa dei medici rispetto alla morte di Cucchi. 3) Non si capisce perché si debba pagare in questo modo, per omicidio, con una pena di questa misura.Leggi

Share

Share

Perché dovrei pubblicare le foto dei ventimila e più italiani infoibati, affogati, fucilati o massacrati di botte. Di più di trecentomila innocenti costretti alla fuga perché non potevano restare nelle loro secolari terre senza sentirsi italiani. E ancora in questi anni sul Carso intorno a Trieste , inneggiano a lui e alla sua pulizia etnica. Gente immonda spazzata via dal giudizio della Storia e soprattutto delle coscienze Tito. Unico caso al mondo in cui la nazione che ha subito per mano di un genocida lutti e tragedie, lo decora cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica italiana, decorato di Gran Cordone. Ma Tito, daLeggi

Share

Share

Come Trieste, anche Gorizia ebbe la sventura di essere occupata dalle truppe “liberatrici” di Tito, che entrarono in massa in città il 2 maggio 1945. Torniamo indietro di qualche giorno però, per contestualizzare ciò che accadde. Il 28 aprile 1945 il CLN di Trieste si trovava in uno stato di febbrile attesa. Sia il Corpo Volontari per la libertà (CVL) – il movimento clandestino del CLN – sia Unità operaia, la struttura alle dipendenze del comando di città del IX° Korpus dei partigiani jugoslavi, attendevano il momento più adatto per far incominciare l’insurrezione. Per le forze italiane, che potevano contare su non più di 3000Leggi

Share