Artigianato: Pronta la proposta di Legge per l’abolizione delle Commissioni Provinciali. Si risparmieranno cinquecentomila Euro.

Share

artigianatoTaglio degli sprechi e controllo della spesa sono i punti che diventano sempre più necessari per arginare le difficoltà che, in questo difficile momento economico, stiamo vivendo. Un impegno che la politica e le istituzioni stanno affrontando perché si possa attivare un percorso virtuoso al fine di contenere la spesa pubblica e, soprattutto, la pressione fiscale. A questi si aggiunge anche la necessità di sburocratizzare l’apparato dello Stato e quindi degli Enti locali e quelli da questi ultimi controllati.

E’ proprio in quest’ottica, che la Regione vuole intervenire, laddove si debbono snellire gli apparati e nel contempo contenerne i costi di gestione, come per  esempio per  le Commissioni Provinciali e Regionali per l’Artigianato che attualmente svolgono compiti di controllo e tutela delle imprese artigiane.

Ma, il Dlgs del 8 maggio 2010 n. 59, emanato in attuazione della direttiva 2006/123/CE, semplifica alcuni adempimenti delle stesse Imprese, ponendo  una serie di obiettivi in materia di semplificazione amministrativa, tra i quali la determinazione che l’avvio di un’attività artigiana, possa essere iniziata attraverso una semplice dichiarazione che attesti sia il possesso dei requisiti che l’esercizio delle attività, rendendo meno importante il ruolo delle Commissioni stesse. Inoltre, il Dlgs 26 marzo 2010 n. 59 vieta la partecipazione diretta o indiretta alla decisione, al fine del rilascio di titoli autorizzatori o dell’adozione di altri provvedimenti rilevanti per l’esercizio delle attività di servizi, da parte di operatori concorrenti quali possono essere i titolari delle imprese artigiane attualmente componenti delle Commissioni Provinciali per l’Artigianato (CPA) e la cosa fa si che questi organi possono essere tranquillamente soppressi. Per queste ragioni, dunque, la Regione ha formulato questa proposta di Legge Regionale che si propone di semplificare l’attuale iter procedurale per il riconoscimento e la tutela della qualifica di Impresa artigiana e di disciplinarne gli attuali organi di rappresentanza.

Si prevede, cioè, che tutto quanto attribuito alle Commissioni Provinciali dell’Artigianato, come l’adozione degli atti di valutazione dei requisiti per l’iscrizione e la modifica o cancellazione dall’Albo delle Imprese Artigiane, venga demandato alle Camere di Commercio, come è stato peraltro già deciso dalla Giunta Regionale, per evitare disagi alle stesse imprese, nelle more dell’approvazione di questa  proposta di legge di riorganizzazione. Alla soppressione delle CPA, inoltre, fa eco il ridimensionamento, in termini numerici, dei componenti della Commissione Regionale per l’Artigianato.

Con la soppressione delle CPA e dei relativi uffici di segreteria a queste assegnate, vengono meno anche i presupposti che determinano il compenso in favore delle Camere di Commercio con un considerevole risparmio in termini economici per il quinquennio di durata delle Commissioni stesse. Risparmio che aggiunto alla riduzione dei componenti le Commissioni Regionali dell’Artigianato, porta un taglio dei costi alla cifra di oltre cinquecentomila Euro.

 

 

 

 

 

Share