Ex Ittierre, la Finmolise ha i fondi per il sostegno alle imprese. Ikf presenterà un progetto per il rilancio della filiera tessile

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Ittierre, si cambia. Ancora novità, positive, sul fronte dell’ex gigante della moda italiano. Arrivano da Pettoranello, dove Mario Galetti, patron dell’Ikf, che ha acquistato la Oti, ha incontrato un importante manager della moda di origini molisane, con esperienze di settore molto qualificate, che potrebbe subentrare a breve al dimissionario Massimo Suppancig, nel ruolo di amministratore delegato. In pratica, un cambio in corsa nella guida della società, per preparare al meglio la prossima stagione produttiva, con licenze e marchi adeguati al blasone, un po’ dismesso, dell’ex Ittierre.

Galetti, nel prosieguo della sua spedizione in Molise, ha incontrato anche Massimiliano Scarabeo, che come assessore tanto si era speso all’inizio dello scorso anno per rilanciare la filiera tessile, favorendo l’arrivo dell’Ikf, già protagonista del salvataggio del Lanificio Botto Fila. E, proprio insieme a Scarabeo, Galetti ha avuto un incontro a Campobasso con il direttore di Finmolise per illustrare i progetti dell’azienda e verificare la possibilità di usufruire di finanziamenti e agevolazioni della Finanziaria della Regione.

«Un incontro molto positivo – ha dichiarato al termine Scarabeo – la Finmolise ha i fondi per il sostegno alle imprese e l’Ikf presenterà un progetto credibile che garantirà il rilancio della filiera tessile, insieme a nuove e interessanti prospettive occupazionali».

Dalle indiscrezioni verrebbe fuori la vecchia proposta di Galetti, cioè quella di fare della nuova Ittierre un Hub logistico e progettuale che, per la produzione, si appoggerà a fasonisti e cooperative. Soggetti che, a loro volta, ricevendo le commesse da Fabbriche Riunite (questo il nome dato alla nuova Ittierre di Galetti), genereranno nuova occupazione, rilancio del settore e del territorio. «Sono molto soddisfatto – ha detto Scarabeo – è seguendo queste idee che diventano progetti, che potremo portare fuori dalla palude il territorio isernino».

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