Il Maresciallo non è più “Cavaliere della Repubblica” Il Quirinale risolve la grana di Tito

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L’onorificenza al Maresciallo Tito? Non c’è più. Decaduta. Cancellata. Annullata. Ditelo come volete, ma la sostanza è che il dittatore jugoslavo non è più “Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana”. Il riconoscimento gli era stato dato il 2 ottobre del 1969 e da tempo era al centro di una dura polemica tra il centrodestra (che voleva levarglielo) e la sinistra (che non si capiva bene cosa volesse ma contestava la proposta del centrodestra…).
A risolvere la questione, alla fine, ci ha pensato il Quirinale. Chiarendo meglio come funziona la legge. Alcuni giorni fa, infatti, sul sito della Presidenza della Repubblica, nella sezione dedicata alle decorazioni, è stato sottolineato un passaggio: “Le onorificenze sono legate all’esistenza in vita dell’insignito e decadono con la sua morte. Non possono essere concesse onorificenze alla memoria”.
Insomma, la situazione è piuttosto chiara. Josip Broz, meglio noto come Tito, capo della Jugoslavia comunista e responsabile tra l’altro dei massacri delle Foibe, è stato “Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana” dal 2 ottobre 1969 al 4 maggio 1980, giorno della sua morte. Dopodiché, essendo defunto, non lo è più stato.
La seconda parte del passaggio evidenziato dal Quirinale riguarda invece i casi di eventuali nuove onorificenze. Capita, a volta, che vengano proposte ad esempio per ricordare un soldato ucciso o per celebrare una personalità appena scomparsa. Ecco, adesso viene specificato che questo non è possibile. Le onorificenze possono essere date soltanto a persone in vita…
Da Libero Quotidiano del 14/03/2024
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